Creta: Festo e Agia Galini.

 Festo

A 11 Km a Nord-Ovest di Matala si estendono i resti di una delle più antiche città cretesi: Festo.

Tutti conosciamo la storia e la leggenda del palazzo minoico di Cnosso, del Re Minosse e del Minotauro imprigionato nel labirinto. Per molte persone, me compresa, il sito di Cnosso è stata ed è una delle prime visite qui a Creta.

I resti di Festo, invece, sono molto meno conosciuti, eppure questa città fu seconda solo a Cnosso per iportanza e sviluppo. Festo fu governata, secondo la leggenda, da Radamante, fratello di Minosse e figlio di Zeus.

La struttura del palazzo è molto molto simile a quella di Cnosso, ma ciò che lo rende davvero unico ed imperdibile è la sua autenticità e la sua atmosfera avvolta dal mistero. Infatti Festo è stato portato alla luce senza subire alcun tipo di ricostruzione, a differenza di Cnosso, che oggi appare in parte ricostruito e addirittura ridipinto in un tipo di restauro che a mio parere dà al sito il carattere di un set cinematografico.

La preservazione di Festo è anche merito italiano, infatti i primi scavi risalgono al 1884 ad opera di due italiani: Antonio Taramelli e Federico Halbherr.

Cnosso inoltre è quotidianamente preso d’assalto da orde di turisti, mentre Festo, sebbene venga anch’esso visitato, mantiene una certa tranquillità che permette una visita più rilassata e contemplativa, infine anche il panorama è fantastico: da un lato la sconfinata pianura di Messara, con i suoi ulivi e i campi coltivati, dall’altro l’imponente monte Psiloritis (o monte Ida), il più alto di tutta Creta (2.456m), sul quale la leggenda narra sia stato allevato Zeus.

Il Palazzo presenta un cortile occidentale, un teatro, un cortile superiore e una grande scalinata.

Attorno a un cortile centrale si sviluppano i diversi quartieri: residenziali con sale di rappresentanza,  e di servizio con corridoi e magazzini che contenevano grandi giare decorate per la conservazione di olio e vino e infine gli appartamenti reali.

Esiste una leggenda legata anche a questo sito, riguardante il famoso disco di Festo, ritrovato dagli archeologi nel 1908 all’interno del palazzo e conservato ora nel Museo di Heraklion. Questo disco di terracotta, inciso fronte e retro con 241 simboli simili a geroglifici, ancor oggi non è stato decifrato ed è avvolto in un’aura di mistero. Oggi si pensa che fosse legato a dei riti religiosi o magici.

Tutt’oggi presso il sito sono in corso scavi e rilevamenti da parte di archeologi, noi ci siamo imbattuti in un gruppo di italiani, è stato molto suggestivo e interessante assistere al loro lavoro.

 

Agia Galini

Questo villaggio di pescatori è una delle più famose località turistiche sulla costa meridionale della provincia di Rethimno.

Certamente i segni del turismo sono ben visibili sotto forma di bar, ristoranti, negozi di souvenir, non che parecchi cartelli con la classica scritta “rooms for rent” che offrono alloggi di ogni tipo. Tuttavia l’atmosfera da paesino di pescatori e marinai, tranquillo e sornione rimane inalterato.

Il paese si sviluppa su di una collina adiacente al mare ed è costituito da piccole case bianche e vicoli ripidi e stretti, grandi cespugli di bouganville e gatti sdaiati all’ombra completano il quadro.

Ad Ovest si trova il piccolo porticciolo con ancorate le imbarcazioni da pesca, che salpano verso sera, a fianco dei battelli per le escursioni turistiche.

Da qui infatti è possibile partire per gite giornaliere alla volta delle piccole isole Paximada, non abitate, situate al largo di Agia Galini, e della spiaggia di Preveli, un poco più a ovest lungo la costa.

Per prenotare le escursioni è sufficente una passeggiata nel porticciolo per trovare i cartelli informativi e i numeri di telefono delle agenzie locali che le organizzano. Noi ci siamo rivolti alla MareSud che ha sede proprio ad Agia Galini, tuttavia, purtroppo, la giornata alla scoperta delle isole Paximadia è poi sfumata a causa del mare grosso. A Preveli invece sono stata via terra, ve ne parlerò in un altro articolo.

A Est del porto si sviluppa una piacevolissima passeggiata lungo mare che raggiunge la zona della spiagia.

Qui troviamo i soliti baretti e ristorantini con ombrelloni e lettini in spiaggia, noi siamo tornati diverse volte al bar-stabilimento Kostas, qui si pagano 5 euro per ombrellone e due lettini, 4 euro per due lettini sotto agli alberi.

La pace di questa spiaggia è indescrivibile, nonostante la presenza di tutti i servizi, il posto rimane silenzioso, pacifico, il mare limpido e fresco. Terminati gli stabilimenti la spiaggia prosegue in un litorale libero e selvaggio, punteggiato da rari alberi, che ben si presta a lunghe passeggiate. L’unico difetto di questa spiaggia è che, essendo piuttosto aperta, nelle giornate ventose è impraticabile, a causa delle tempeste di sabbia che si scatenano.

Consiglio anche una passeggiata nel porticciolo nel tardo pomeriggio o verso sera, i pescatori partono con le loro imbarcazioni e quelli intenti a sbrogliare le reti sui moli quando passi ti fanno un sorriso o un cenno di saluto.Continua…

 

 

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