Creta, fascino selvaggio del centro-sud.

Terza vacanza a Creta in tre anni.

Tutto iniziò da un articolo apparso su “Internazionale” che elogiava le spiagge belle e selvagge del Nord Ovest dell’isola, io ero alla ricerca di un’ispirazione per una settimana lontano dalla città e mi feci tentare.

Creta mi fece innamorare al primo sguardo.

L’isola con i suoi 8261 Km è paragonabile alla Corsica per dimensioni, è la quinta per estensione nel Mediterraneo.

Impossibile visitarla tutta in una settimana o poco più.

Il primo anno andai alla scoperta delle bellezze dell’Ovest, mentre l’anno scorso mi dedicai alla zona Est.

Quest’anno la meta è stato il centro Sud.

Forse, in un certo senso, la zona meno battuta dal punto di vista turistico, con l’eccezione di qualche centro più conosciuto.

Il punto di arrivo è stato sempre l’aereoporto di Herakleio, la città più popolosa dell’isola, quest’anno il “quartier generare” dove ho scelto l’hotel era Màtala, località del sud.

Fin da subito era chiaro che le difficoltà negli spostamenti sarebbero state inevitabili.

Creta è un’isola montagnosa e rocciosa, le strade tendono a seguire l’orografia del paesaggio, rari sono tunnel e gallerie, molti gli sterrati per raggiungere i paesi più piccoli.

La via principale, simile ad una superstrada, è la 90, litoranea del Nord. Il Sud non presenta, invece, strade costiere.

Per spostarsi da un paese all’altro della costa Sud occorre addentrarsi per Km nell’entroterra dell’isola per poi risbucare sul mare, dopo essere saliti e ridiscesi lungo i rilievi attraverso vere e proprie strade di montagna con tornanti.

Purtropppo avendo noleggiato un’ auto non adatta per i fuoristrada alcune mete sono state precluse.

I fuoristrada sono utili in tutta l’isola, ma in modo particolare al Sud.

Il clima è caldo, secco e ventoso, il paesaggio presenta picchi calcinati dal sole, ulivi contorti spazzati dal vento, viti e cespugli di timo che saturano l’aria del tipico profumo e vengono persi d’assalto da greggi di capre e pecore. La vegetazione può variare, a seconda delle zone, da macchia mediterranea a bioma pre-desertico.

Non mancano tuttavia le fonti di acqua dolce, esistono infatti alcuni fiumi e piccoli laghi, addirittura esistono marche di acqua minerale imbottigliate sull’isola.

Creta è indubbiamente ricca di fascino: confine tra Europa e Oriente, ultimo baluardo prima dell’Africa, con la sua costa Sud bagnata dal mar Libico, sempre contesa nelle varie epoche storiche per la sua posizione strategica e perciò teatro di molti scontri, nonchè culla della civiltà minoica fiorita sull’isola circa tra il 2000 e il 1450 a.C.

L’Hotel da me scelto è stato il Princess Europa di Màtala, semplice, economico, bella piscina, camere pulite, utenza prevalentemente francese (la prima settimana eravamo gli unici italiani), colazione varia e abbondante, cena pessima.

Da sottolineare il fatto che a Creta nessuno parla italiano, nemmeno chi lavora nel ramo turistico, ma con l’inglese non ci sono  problemi e solitamente le persone sono tutte molto carine e si fanno in quattro per capirti e aiutarti, fermo restando che persone anziane o dei piccoli centri parlano e capiscono solo il greco, come è logico che sia, non si può pretendere di più.

I cartelli stradali sono scritti tutti o quasi in doppio alfabeto, greco e latino, così come molto spesso le insegne di negozi e varie attività commerciali, dunque orientarsi non è difficile. Comunque l’alfabeto greco non è impossibile da decifrare, io già lo conoscevo in virtù dei miei studi liceali, ma le persone che sono venute con me in questi anni lo hanno imparato. Naturalmente è carino memorizzare almeno qualche parola greca da usare per gentilezza, come i saluti e i ringraziamenti. I cretesi si dimostrano sempre entusiasti se uno straniero tenta di familiarizzzare con la loro lingua 🙂

Il greco parlato, per lo meno a Creta, ha un’inflessione particolare, che a me piace molto ascoltare.

Il programma è stato: base a Matala ed escursioni con auto a noleggio dei paesi raggiungibili in giornata.

Da Est a Ovest queste sono le località che ho potuto visitare:

Tsutsuros, Lendas, Kaloi Limenes.

Lendas.

Lo scorso anno avevo visitato tutta la zona di Iarapetra, spingendomi fino ad Arvi, dove per altro avevo avuto il piacere di fare una delle merende migliori della mia vita a base di insalata greca e dolmades (involtini in foglie di vite), perciò quest’anno la località più ad Est è stata Tsutsuros.

Tsoutsouros, Lendas e Kaloi Limenes sono tre piccolissimi centri a Est di Màtala, con poche case, belle spiagge miste di sabbia e ciotoli, zone di spiaggia attrezzata e ampie aree di spiaggia libera, l’ombra spesso è gatantita da qualche pino marittimo, il mare è molto pulito e la temperatura dell’acqua piuttosto bassa in quanto questo tratto di costa risulta aperto.

Lendas.

I colori dell’acqua non sono quelli caraibici delle spiagge più blasonate dell’isola (Elafonissi, Balos, Vai) ma la trasparenza è comunque estrema.

Per quanto riguarda i servizi in spiaggia per tutta l’isola il funzionamento è questo: ci sono baretti e ristoranti affacciati sul mare che dispongono di un certo numero di ombrelloni, se si vuole usufruire di lettini e ombrellone semplicemente li si occupa e sucessivamente passa l’inserviente (o la vecchina del ristorante) a farti pagare, talvolta invece l’ombrellone è gratuito ma occorre consumare al bar almeno una bibita. A Tsutsuros per due lettini, ombrellone e due spremute d’arancia abbiamo speso 6 euro (l’obrellone e i lettini una volta presi li si può tenere tutta la giornata).

Tsoutsouros.

Tutte e tre le spiagge di queste località sono frequentate soprattutto da greci, pochi i turisti.

Tsoutsouros.

Per quanto riguarda Kaloi Limenes il suo paesaggio è un po’ funestato dalla presenza di grandi serbatoi di stoccaggio per olio conbustibile e gasolio situati su di una piccola isoletta proprio di fronte al lungomare, tuttavia appena a Ovest del paese vi è una piccola baia deliziona, Stena beach, con l’acqua leggermente più calda.

Stena beach

Stena beach

 

Continua…

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